Abitando sul mare mi è sempre piaciuto soffermarmi sui moli ad osservare le barche da pesca.
Mi piacciono le reti con le loro varie trame ed i galleggianti colorati, le cassette piene di pesci argentei, le barche dall'aspetto rude ed efficiente... mi fanno sempre pensare alla vita dura dei pescatori, una vita in mare con il caldo e con il freddo, uscendo di sera e rientrando all'alba, alle volte con le reti piene di pesce, altre miseramente vuote...
Mi sa che ti sta tornando la voglia di pescare!!!
RispondiEliminaQuando passo sul porto vecchio di Sanremo, anche a me piace guardare le barche dei pescatori...sono però sempre meno, forse per le riflessioni che hai scritto .
Ciao Gliulio, Roberta
da piccolo volevo fare il pescatore. :-)
RispondiEliminaAh, il richiamo irresistibile della rete.
RispondiEliminaAnche Noi, qui in convento, a suo tempo lo subimmo e da allora, quante anime, povere animelle sì, recuperammo.
Adoro il mare e di conseguenza sono anch'io affascinato di tutto quello che ha a che fare con lui. Quando posso vado sempre in baia a Sistiana a guardare il mare e i pescatori che tornano dai loro giri.
RispondiEliminache gran bella canzone, e poi la voce di pierangelo ti entra dentro in modo forte e non riesce più ad uscire!
RispondiEliminaio sono nato a 13 km dal mare, ho studiato in una città di mare, e dopo una parentesi milanese di ben 19 anni ora sono tornato a 3 km dal mare.
a presto giulio, ciao
Ho visto la stessa stesura di reti a Muggia, può essere che hai scattato lì la foto?
RispondiElimina@Angelo azzurro: Si, è proprio il porticciolo di Muggia, di fronte all'Ittiturismo
RispondiEliminaah, mi pareva!!
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