Ho pensato di chiamare così la sindrome che colpisce molte persone che sentono l'impulso irrefrenabile di condividere (in genere sui social network ma pure per mail) link di forte impatto emotivo e di argomento in genere populista, senza minimamente domandarsi se l'idea o la notizia che stanno contribuendo a diffondere ha un minimo fondo di verità o se è un'autentica bufala.
E' inutile criticare TV e giornali che spesso e volentieri danno notizie "pilotate" o "addomesticate" o addirittura "assurde" come ad esempio Mistero, rifugiandosi nella presunta "verità" propinata dalla rete. Il fatto che il web sia open source, cioè un posto dove tutti possono quasi liberamente esprimere le proprie idee e raccontare le proprie verità, lo rende sicuramente una buona fonte di informazioni attendibili ma nello stesso tempo è pure fonte di fregnacce e balle colossali.
Prima di pigiare il tasto "Invio" (o "condividi" su FB) relativamente a qualche "scoop" con titoli genericamente "quello che nessuno vi racconta", "ecco l'incredibile verità" e simili, sarebbe sempre buona cosa controllare cosa si sta per contribuire a diffondere.
Bastano pochi passi:
1) pensare se la notizia è plausibile
2) controllare le fonti, anche altre alternative
3) controllare in rete se non è una bufala già riconosciuta (vi suggerisco una visita al sito del Disinformatico o del CICAP ma ce ne sono pure altri)
4) pensare nuovamente se la notizia è proprio plausibile
Questo vi evita 2 cose principalmente: spargere notizie false alimentando l'ignoranza degli altri utenti, fare la figura del pirla quando qualcuno vi dimostra che la notizia che avete divulgato era una balla colossale.
di pirla ce ne sono proprio tanti in giro però...
RispondiEliminaHahahaha giulio, quanto ti quoto anzi ti condivido su Fb.
RispondiEliminaCiao, Roberta.
Mistero ha la responsabilità di dare credito e risonanza alle bufale più assurde, e agli allevatori di bufale di professione...
RispondiEliminaQuanta gente non 'pensa' su FB. Sì, comunque si fa soprattutto la 'figura del pirla'. :-)
RispondiEliminaBeh tanto per cominciare direi che si è portati a condividere al volo una notizia se essa supporta una nostra convinzione o idea. Se io credo agli alieni e trovo una news su un presunto atterraggio in Alaska, non mi preoccuperò tanto di controllarne la veridicità. Lo farò accuratamente invece se io non ci credo ...
RispondiEliminaQuesto naturalmente è sbagliato ma capibile, perchè il poter dimostrare che una idea è esatta trascina inevitabilmente nella "sindrome da Mistero" :).
Vorrei aggiungere poi che esiste il fattore "bombardamento mediatico" in cui ha poca importanza se una news è vera o meno, l'importante è il fine ultimo. Questo è particolarmente evidente nella politica dove qualsiasi notizia seppur priva di riscontro o magari chiaramente bufaloide si diffonde rapidamente perchè "fa comodo".
Questo è un chiaro esempio del tipo di attenzione che gran parte delle persone mette nell'informarsi. Anch'io, quando posso, segnalo sempre l'inesattezza e consiglio i vari siti (che hai citato anche tu) su cui verificare preventivamente ma si sa, una cosa è dare un consiglio, un'altra sperare che lo stesso venga recepito!?!
RispondiEliminasenza dimenticare che molti sono quasi fieri di condividere la loro ignoranza... :-D
@Iguano: la tua analisi è certamente corretta per quanto riguarda il fatto che ognuno tende a pubblicare ciò che supporta le sue convinzioni anche senza controllare la veridicità della notizia.
RispondiEliminaLa cosa più idiota è quando uno condivide notizie chiaramente assurde anche quando trattano argomenti che tutto sommato non lo interessano (e conosco casi del genere)
A volte gli umani si trovano di fronte a fatti non spiegabili col solo uso della ragione.
RispondiEliminaC'è chi ha fede e li definisce "miracoli", chi si ostina a voler capire a tutti i costi e chi si limita a pensare che il mondo è pieno di burloni con i soldi che si divertono ad illusionare il bobbolo.
Come dire?
RispondiEliminaSe la gente controllasse le bufale anche prima di votare, sarebbe meglio, no?
@Aquila: come non darti ragione? :-)
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