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lunedì 22 agosto 2011

Tentativi di minimizzare Fukushima

Non ho mai avuto molta fiducia nelle notizie che ci passa la stampa e la TV ma a volte sembra che ci si mettano d'impegno per autoscreditarsi.

Del disastro di Fukushima non ne parla più quasi nessuno nonostante la situazione sia sempre la stessa di 3 mesi fa, cioè disastrosa con 3 noccioli fusi che rilasciano continuamente alte dosi di radioattività nell'ambiente.

E quando ne parlano escono delle perle tipo questa di un certo Prof. Richard Wilson secondo cui a Fukushima in una settimana riceveremmo meno radiazioni che espondendoci ad una TAC toracica.

A parte che sarei curioso di sentire cosa ha veramente detto questo scienziato e se non siano state stravolte certe sue affermazioni anche realistiche, cioè che una TAC equivale a circa un centinaio di normali radiografie o che a Tokyo la radioattività è inferiore a quella naturale presente a Denver (cosa possibilissima).

Il fatto è che, come Chernobyl dopo 25 anni è ancora "zona proibita", così sarà pure il destino di Fukushima con la differenza che in Giappone la densità della popolazione è molto più alta e, per il tipo di incidente, è ancora più difficile contenere le perdite radioattive. I danni quindi saranno sicuramente molto più rilevanti anche se verranno fuori solo col tempo.

Al momento sembra che le radiazioni cumulate in vari punti della zona di 20 km intorno a Fukushima siano di quasi 300 millisievert contro un limite annuo legale di 1 millisievert. Inoltre a ben 100 km da Fukushima sono stati rilevati tassi di cesio radioattivo 23 volte il massimo consentito.

Quindi, a tutti quelli che dicono che a Fukushima la situazione è sotto controllo e non ci sono pericoli, io li manderei subito lì un paio di mesi a tentare di bonificare l'area. Ma scommetto che non ci andrebbe nessuno...
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giovedì 9 giugno 2011

Non pensate che ormai Fukushima è sotto controllo

Nel caso pensaste che ormai la situazione a Fukushima è sotto controllo (visto che la stampa e la TV non ne parlano), vi sbagliereste di grosso.

Basta dare un'occhiata in rete (qui, qui, qui e qui ad esempio) per rendervi conto che, come avevo già scritto a suo tempo, i tecnici non sanno che pesci pigliare per mettere in sicurezza quei tre maledetti reattori che, ormai fusi, stanno rilasciando senza sosta sostanze tossiche e radioattive nell'ambiente. 

E che il melt-down ormai confermato potrebbe anche trasformarsi in melt-through. Questo significherebbe che il materiale radioattivo fuso ha bucato il contenitore in pressione (vessel) e che sta intaccando le fondamenta in cemento del complesso.
Una volta superata quella barriera il core fuso avrà ancora più facilità a penetrare a fondo nel terreno disperdendosi nell'ambiente ed inquinando falde acquifere profonde che potranno portare chissà dove radioattività ed elementi tossici.

A quel punto la diluizione fermerà il processo termico di fusione ma i danni potranno essere enormi, molto maggiori di Chernobyl dove il "sarcofago" in cemento (che in questi anni dovrà venir rattoppato e rinforzato) ha proprio scongiurato il melt-through.

martedì 24 maggio 2011

Fukushima e la disinformazione totale

Oggi sul Corriere è apparso questo trafiletto.

Praticamente, dopo alcuni giorni che la notizia era già di dominio pubblico, i giornali italiani si decidono a riportarla anche loro.

Ma come lo fanno? Minimizzando il tutto!

"Anche le barre di combustibile nucleare dei reattori 2 e 3 della centrale di Fukushima si sono parzialmente fuse. Lo ha annunciato la Tepco, gestore dell'impianto nucleare. Finora la società giapponese aveva reso noto che solo il reattore 1 era stato interessato da fusioni parziali «della maggior parte del combustibile al fondo del recipiente di contenimento» a causa dei sistemi di raffreddamento fuori uso dopo lo tsunami che l'11 marzo aveva investito il sito nucleare. Lo scenario aveva sollevato timori, ora confermati, che anche i numeri 2 e 3 avessero subito la stessa sorte. Secondo la compagnia, tuttavia, è improbabile che questo faccia peggiorare la situazione perché le barre sono già state coperte dall'acqua per aumentare il raffreddamento. Ora i reattori «sono interessati da operazioni di raffreddamento e la loro condizione è stabile», ha aggiunto un portavoce della Tepco."

Nessuna parola su radioattività, su cosa comporta un melt-down dei 3 noccioli, su come potrà venir risolta la questione, sugli anni che ci vorranno prima che i 3 core fusi si raffreddino a sufficienza, sugli elementi radioattivi e velenosi che stanno venendo dispersi nell'ambiente (mare, falde acquifere ed atmosfera), sull'estensione dei danni ambientali...

"E' improbabile che questo faccia peggiorare la situazione" E per forza, peggio di così cosa volevano, un'esplosione nucleare? 

Scritto così l'articolo sembra quasi che tratti di un banale incidente che verrà risolto senza conseguenze. 

Insomma: disinformazione totale! :-(

P.S.: su Fukushima ne ho già parlato qui, qui, qui e qui (e continuerò a farlo perchè non devono insabbiare il tutto!)

martedì 17 maggio 2011

Fukushima: un disastro ecologico ed ambientale

Ormai giornali e TV del disastro di Fukushima non ne parlano più. Molti pensano che, come nel caso degli altri danni del terremoto e successivo tsunami, ormai si tratti solo di sgombrare le macerie e ricostruire.

Ma non è così.

Cosa è cambiato a Fukushima dal mio ultimo post di un mese fa? Nulla, assolutamente nulla.

I tecnici continuano a cercare di mantenere il raffreddamento dei noccioli dei 3 reattori danneggiati ma, a parte questo, nessun passo avanti nella definitiva messa in sicurezza dell'impianto è stata fatta. Ed il motivo sta nella tipologia dei reattori: reattori ad acqua bollente. Il nocciolo è racchiuso in un contenitore in acciaio in cui l'acqua oltre a diventare vapore ad alta pressione che alimenta le turbine dei generatori, serve pure a raffreddare il nocciolo stesso. 


Normalmente c'è un sistema di barre di controllo che servono a regolare l'intensità della fissione nucleare ma questo sistema è stato messo fuori uso dalla parziale fusione del nocciolo a seguito dell'interruzione del pompaggio dell'acqua di raffreddamento subito dopo lo tsunami.

Quindi, come già scrivevo nel mio post del 19 aprile, i giapponesi si trovano in una situazione in cui non possono fermare la reazione di fissione (che continua a produrre calore) e non possono smettere di pompare acqua nei reattori che altrimenti farebbero esplodere il Vessel di contenimento.

Inoltre molta dell'acqua usata per il raffreddamento e contaminata dagli elementi radioattivi dei nuclei continua a finire in mare dove si disperde ma contamina pure tutto l'ecosistema su un raggio che si sta costantemente allargando.

Trovo eccessivamente allarmistici certi siti che parlano di contaminazione radioattiva pure in Europa a causa delle nubi di vapore dovute alle iniziali esplosioni. Contaminazione che però sicuramente riguarda il Giappone in quanto il governo ha deciso di far abbattere tutti gli animali che si trovavano nel raggio di 20 km dalla centrale. 

E contaminazione che potrebbe riguardarci se parliamo del pesce pescato nel Pacifico. Lì il problema diventa più grave in quanto banchi di pesce che abbiano assorbito notevoli quantità di elementi radioattivi scaricati dalla centrale non è detto che stazionino lì in zona ma possono spostarsi anche in zone che i pescatori ritengono sicure.

Il problema quindi è veramente serio, tanto serio che il Giappone sta rivedendo completamente la sua politica energetica dei prossimi anni. Cosa che dovremmo fare tutti ovunque nel mondo.

martedì 19 aprile 2011

Come ne usciamo da Fukushima?

E' ormai passato più di un mese dall'incidente nucleare di Fukushima e la situazione non solo non è migliorata ma addirittura è peggiorata. Inizialmente infatti l'incidente, stimato al grado 4 della scala INES, sembrava aver coinvolto in maniera critica uno solo dei 6 reattori. Poi nei giorni successivi sono andati in crisi pure altri 2 reattori e nel quarto si è innescata una reazione nella vasca del combustibile esausto.

Attualmente la gravità dell'incidente è di livello 7 (il massimo, pari a quello di Chernobyl) e la situazione è assolutamente fuori controllo. Certo, non c'è stata un'esplosione ed un rilascio istantaneo di una grossa nube di polveri radioattive come con Cernobyl, ma non per questo la situazione deve ritenersi meno pericolosa. Anzi, per come è strutturata la centrale, è ancora più difficilmente gestibile.

A Cernobyl il reattore era raffreddato a grafite, cosa che, nel surriscaldamento del nocciolo, ha provocato l'esplosione con la grossa nube radioattiva. Però poi in quel caso è stato possibile ricoprire il tutto con sabbia e cemento creando una sorta di sarcofago che ha sigillato il nocciolo bloccando quasi completamente ulteriori dispersioni di radiazioni.

Nell'impianto di Fukushima, trattandosi di reattori ad acqua bollente, il refrigerante è proprio l'acqua. E qui sorgono i problemi: i noccioli di tre reattori sono sicuramente danneggiati ed in parte fusi anche se è impossibile verificare esattamente come sia la situazione all'interno dei Vessel di contenimento. Per cercare di tenere sotto controllo temperatura e pressione all'interno dei Vessel è necessario continuare a pompare acqua, ma, essendo il circuito danneggiato, è stato necessario scaricare in mare molta dell'acqua usata e ormai contaminata con i danni ambientali che si possono immaginare.


Smettere di cercare di raffreddare i noccioli vorrebbe dire andare incontro ad una esplosione dei Vessel di contenimento ed un nocciolo fuso esposto con conseguenze che non si conoscono esattamente in quanto un incidente del genere non si è mai verificato finora.

La situazione quindi resta molto critica e con azienda e tecnici che vanno avanti per tentativi brancolando nel buio e senza che all'orizzonte appaia un modo sicuro per uscirne mettendo definitivamente in sicurezza i reattori danneggiati.

Non resta che seguire l'evolversi della situazione sperando in un miracolo.

Di sicuro non vorrei trovarmi nei panni degli abitanti del distretto di Fukushima e, tutto sommato, neppure in quello di tutti gli altri giapponesi con un mostro impazzito che sta avvelenando tutto il territorio circostante e che non si sa come fermare.

lunedì 28 marzo 2011

La fine del nucleare?

Uno dei reattori di Fukushima
A distanza di oltre 2 settimane dal disastroso terremoto in Giappone, la situazione alla centrale nucleare di Fukushima invece di migliorare sta peggiorando sempre di più.

Non è facile avere notizie sicure perchè ognuno fornisce informazioni e misurazioni della radioattività diverse. Nonostante tutto è impossibile nascondere ormai che la situazione non è affatto sotto controllo. L'incidente da un iniziale livello 4 ormai è considerato da quasi tutti come livello 7, il massimo possibile, lo stesso dell'incidente di Chernobyl.

Chernobyl
Certo, qui non c'è stata l'esplosione con l'enorme nuvola di polveri radioattive che Chernobyl aveva sparso per mezza Europa, ma questo non vuol dire che anche a Fukushima non si prospetti un futuro di "zona proibita" molto ampia e chissà quanti danni all'ambiente circostante ed alla popolazione locale.


Se già Chernobyl era stato un grosso colpo all'espansione delle centrali nucleari, Fukushima è molto probabile che sia ciò che ne decreterà il definitivo abbandono.

Già i risultati delle elezioni regionali tedesche del Baden-Wuttenberg con l'incredibile balzo in avanti dei Verdi danno un chiaro segnale di quali siano le preoccupazioni della gente.

Difficile pensare che si possa far finta di nulla e continuare a costruire centrali nucleari quando i rischi sono così alti e tutte le rassicurazione sull'efficacia delle misure di sicurezza continuano a venir smentite dai fatti.

A questo punto diventa un imperativo cercare altre fonti valide per produrre energia elettrica in maniera sicura e non inquinante. E non è un problema da poco perchè la fame energetica mondiale cresce molto velocemente: si parla di una domanda dalle 2 alle 4 volte quella attuale nell'arco di soli 40 anni.

Al momento ci sono ancora oltre 400 reattori nucleari in esercizio nel mondo ed una 60ina sono in costruzione e, solo in Europa, coprono circa il 30% della produzione totale di energia elettrica. 
Le centrali nucleari nel mondo

Chiudere improvvisamente tutto non è quindi possibile e sarà già dura solamente sostituire l'attuale produzione di energia tramite centrali nucleari con qualche altra forma di generazione senza contare la necessità di aumentare la produzione.

Questa credo che sia una delle più grosse sfide che attendono noi ed i nostri figli in questa prima metà del XXI Secolo. Cerchiamo di non affrontarla nel modo sbagliato...

domenica 13 marzo 2011

Fukushima insegna...

Esplosione nel reattore nr.1
Non sono mai stato contrario al nucleare a prescindere... Anche perchè l'Italia acquista energia elettrica a caro prezzo da decine di centrali nucleari piazzate appena fuori dai suoi confini. Quindi non solo paghiamo a caro prezzo l'energia ma abbiamo pure tutti i rischi di un possibile disastro nucleare.

Avevo sempre stimato i rischi delle moderne centrali nucleari abbastanza basso. Si, certo, Chernobyl era stato un gran brutto disastro ma dopo tutto era una centrale obsoleta, con sistemi di sicurezza scadenti, mal gestiti e mal sorvegliati.

Ora però vedere gli attrezzatissimi ed organizzatissimi giapponesi non saper come scongiurare un possibile disastro nucleare mi inquieta assai. 

La centrale di Fukushima è stata messa in crisi dallo tsunami, evento che in Italia difficilmente potrebbe verificarsi se non in aree ristrette e già individuate. Ciò non toglie però che la tecnologia della fissione nucleare resta qualcosa di pericoloso, antieconomico e che richiede una gestione più che responsabile (cosa che in Italia purtroppo è molto aleatoria).

Inoltre partire ora con la costruzione di centrali nucleari qui da noi mi sembra che sia una scelta completamente fuori tempo. Meglio sarebbe dedicarsi ad altre energie rinnovabili (solare, eolica, ecc...) non solo con grandi centrali ma anche magari incentivando sistemi a livello casalingo o di condominio.

E poi si potrebbero investire più soldi nella ricerca per la fusione nucleare, vera fonte sicura ed inesauribile di energia.

Ed intanto speriamo che nessuna delle centrali piazzate intorno ai nostri confini abbia mai dei grossi problemi.